Filastrocche per le feste
IL GATTO NEL PRESEPE
Sotto le stelle nella capanna
Gesu' bambino fa la nanna
accanto a Giuseppe, accanto a Maria,
all'asino e al bue per compagnia.
Passa il pastore e dona ricotta
la pastorella regala caciotta,
il contadino porta le uova
e la sartina una veste nuova.
In un canestro pesce d'argento
ha il pescatore amico del vento,
mentre un bambino dal dolce viso
porta solo il suo sorriso.
Solitario e quatto quatto
arriva per ultimo anche il gatto.
Ma uno gli dice: "Non puoi restare
col presepe non hai a che fare.
Non sei una pecora, non sei un agnello,
né un asino o un'oca, non sei un cammello".
Alla capanna senza indugio
il gatto corre, cerca rifugio.
Alla capanna fugge veloce
e Gesu' ride con chiara voce,
batte le mani, gli tende il braccino.
Si accoccola il gatto sul suo lettino,
gli fa le fusa, gli scalda i piedini
e gatto e bambino fan sonni divini.
Babbo Natale
Babbo Natale al mese di luglio
cercò refrigerio sotto un cespuglio,
si addormentò su un bianco cuscino
fatto di fiori di gelsomino.
Babbo Natale è babbo di neve
che tanto dona e tanto riceve.
Babbo Natale al mese d'agosto
nel folto del bosco si era nascosto,
lo vide un cerbiatto, lo vide un coniglio
ma non svelarono il suo nascondiglio.
Babbo Natale guardava le stelle
cadere accese come fiammelle.
Ora che autunno accende le foglie
Babbo Natale i colori ne coglie,
li porta al polo, dipinge i doni
che scenderanno per mille camini,
faranno sorridere mille bambini.
Doni di babbo, sogno bambino
Babbo Natale ritorna piccino.
Gelido inverno, tetti a cappuccio,
Babbo Natale lascia il calduccio,
i campanelli lega alla slitta,
volan le renne a tutta dritta,
volano e fanno il giro del mondo,
intorno al globo, gran girotondo.
Volo di Babbo, strada di stelle,
Babbo Natale e le renne monelle.
La Befana
con la scopa che è un cavallo,
la Befana fa la nanna.
L'uovo di Pasqua
L'uovo di Pasqua dormiva in giardino
sotto un cespuglio, all'ombra del pino.
Color della luna, respiro sottile,
si crogiolava al vento di aprile.
Cadde una notte di pioggia un barile,
caddero foglie e corolle di fiori,
dipinsero l'uovo di cento colori.
Volava lì accanto leggiadra farfalla
e gli donò la sua polvere gialla,
polvere magica che brilla che balla.
Passavano accanto due coccinelle,
gli donarono il rosso brillare di stelle
e il nero alato delle rondinelle.
Saltava lì accanto un nuovo leprotto,
annusò l'erba, il guscio un po' rotto
dell'uovo assai strano, di sopra e di sotto
ma mentre annusava quel biricchino
l'uovo si aperse e ne uscì un bel pulcino.
L'uovo arcobaleno
La mattina di Pasqua nel mio prato
un uovo arcobaleno ho ben scovato:
era un uovo profumato e strano
poco più grande di una mano.
Quando l'ho aperto, con stupore
ho trovato sorprese d'ogni colore:
giallo il sorriso d'un cinesino,
rosso il canto di un algerino,
azzurro lo sguardo di uno svedese,
verde il saltello di un portoghese,
violetta la danza di mille bambine,
indaco i suoni di mille ocarine
poi scatenato, allegro e profondo,
antico e caldo il ritmo del bongo.
E arancione rotondo e paffuto
un sole caldo di benvenuto,
un sole caldo paffuto e rotondo
uguale per tutti i bimbi del mondo.
L'agnellino di Pasqua
Una chiara mattina di Primavera
- ascoltate la storia che è proprio vera! -
nonno Pino da poco svegliato
apre la porta ed esce nel prato.
Nonno lavora con zappa e rastrello,
innaffiatoio, guanti e cappello:
nel piccolo prato già son fiorite
ben dieci viole e tre margherite.
Mentre è tutto indaffarato
all'improvviso ode un belato:
"Chi sarà mai che bela al mattino?
Non vedo nessuno qui nel giardino"
C'è un fiocco di lana sul biancospino:
è il ricciolo nuovo di un agnellino,
un ramo oscilla come fatato,
si apre la siepe, il mistero è svelato.
Su quattro zampette un poco tremanti
il piccolo agnello già viene avanti,
arriva accanto a nonno Pino,
gli lecca le scarpe, gli fruga il taschino.
E' Pasqua oggi ed è proprio bello
vedere il nonno che abbraccia l'agnello
e con le campane dal suono argentino
sentir cantare uomo e agnellino.
(C) Eleonora Bellini, utilizzo libero per classi scolastiche o gruppi di bambini.