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Da Libri per bambini: consigli di lettura/ libri dei giorni nostri

  1. Ciao Eleonora, vuoi parlarci un po' di te?

​Ciao Mauro, volentieri. Sono nata a Belgirate sul lago Maggiore nel 1952, dunque "ho un'età", come si dice. Da bambina, in estate giocavo con i sassi del lago e d'inverno ritagliavo figure da "Il corriere dei piccoli". Ho scritto la prima poesia a dieci anni per il giornalino della colonia in cui trascorrevo alcune settimane di vacanza. Mi sembrò quello, la poesia, l'omaggio più bello che potessi regalare ai semplici e laboriosi fogli che uscivano dal ciclostile, un oggetto del passato familiare alla mia generazione e a quelle che la precedettero. D'altra parte, che cosa avrei potuto trovare di meglio, se la poesia era spesso protagonista della conversazione di casa a pranzo e a cena? Pascoli vinceva D'Annunzio, Leopardi era in buona posizione, ma su tutti spiccavano Dante e Foscolo: passione e destino vanno per mano, fin dall'infanzia. Una volta cresciuta, ho frequentato il liceo classico, mi sono laureata in filosofia a Milano, con una tesi in pedagogia "per lavorare con i bambini a salvare il mondo" e ho insegnato per qualche anno alle scuole medie. In seguito ho diretto per quasi trentanove anni una biblioteca pubblica, per la quale ho ideato e curato, negli anni, laboratori di poesia e scrittura creativa per bambini sulle orme di Rodari, progetti di invito alla lettura, mostre d'arte, didattiche e documentarie, itinerari multiculturali tra i libri, incontri con scrittori, concorsi letterari. Dopo aver vissuto a Milano e Torino, ora abito a Borgo Ticino, un paese né troppo vicino né troppo lontano dal lago, ma un po' soffocato dal traffico stradale e aereo. Per sfuggire al traffico continuo a rifugiarmi tra i libri, sia come lettrice che come scrittrice. Ho pubblicato libri di poesia e di saggistica. Le mie opere per bambini e ragazzi, oltre ai Quaderni della Sezione Ragazzi della Biblioteca in cui lavoravo, legati ai laboratori "sulle orme di Gianni Rodari" (si licet parva), di cui alcuni cenni si trovano qui LE LETTURE DI DON CHISCIOTTE: Rodari in biblioteca, sono:

  • I sei giorni del sole. La spedizione di Carlo Pisacane a Sapri nel racconto di un bambino, Laser 2000; Una scatola piena di treni, margherite, triangoli, Edizioni I fiori di campo 2002; Ninna nanna per una pecorella, Topipittori 2009 (tradotto in corso, francese e spagnolo e in simboli CAA per Uovonero Edizioni 2019); Fuori dal nido, Nonsoloparole 2003; L'elefante e la formica. Gandhi nelle lettere del nonno, Nonsoloparole 2016 (Premio Books for Peace 2017); Adalgiso e il mistero del maniero, La Ruota Edizioni 2018; La casa in riva al mare, Fabbrica dei segni 2019; Casa di luna, Edizioni Il Ciliegio 2019;

Il quaderno di Lisa, Antipodes edizioni 2021; Non dire il tuo nome/Don't say your name, Edizioni Il Ciliegio 2021.

  1. Come riesci ad unire la tua passione di scrittrice con il tuo lavoro da bibliotecaria?

Ora sono in pensione e il problema non si pone. Prima, scrivevo, quando possibile, la domenica e il lunedì, giorno libero dei bibliotecari, delle parrucchiere e dei barbieri.

  1. Hai mai scritto un libro partendo dall'idea di un bambino?

Se vogliamo intendere "ad personam" riferendomi soltanto a una determinata bambina o bambino, direi di no. Se intendiamo che ho scritto immaginando di raccontare a uno o più bambini, anche conosciuti e cari, allora sì. Mi è successo con diverse filastrocche, le prime raccolte in un libretto, altre poi ospitate su web, ma in maggior parte inedite. Ho scritto in passato anche alcune fiabe, che potremmo definire terapeutiche, legate a piccoli problemi passeggeri di crescita di bambini diversi. Un paio di queste furono pubblicate in antologie, altre, stampate solo in copia unica per i piccoli a cui erano destinate, sono rimaste anch'esse inedite.

  1. Vuoi parlarci di uno dei tuoi libri per bambini?

Vi racconterò di "Ninna nanna per una pecorella", finora il mio libro per piccoli più longevo e più tradotto. La storia in rima, insieme ad altre filastrocche, tutte inserite nella raccolta "Poesie di giorno e di notte", vinse il premio di letteratura per ragazzi "Arpalice Cuman Pertile" di Marostica nel 2006. Nello stesso anno piacque ai Topipittori per le cui edizioni uscì nel 2009 con le suggestive illustrazioni di Massimo Caccia. Da allora la pecorella ha percorso una strada lunga e felice, facendo contenti anche tante bambine e bambini, a casa, nei progetti Nati Per Leggere, per il Progetto In Vitro, nelle scuole dell'infanzia e primarie e nelle biblioteche. E' stata interpretata e cantata da bravi musicisti e tradotta in francese, corso, spagnolo e in simboli WLS (Edizioni Uovonero 2019 nella collana "I libri di Camilla). E', insomma, un albo simpatico, che spesso mi saluta per andare a spasso per il mondo e poi ritorna, affettuoso e gentile. Viaggiando viaggiando, la pecorella è anche incorsa nelle ire di alcuni biechi personaggi che hanno inserito la sua storia tra i "libri all'indice", vietati nelle scuole dell'infanzia, come avvenne a Venezia. La lista è qui LISTA LIBRI ALL'INDICE (arcideltrentino.it) . Ma non mi dispiace, anzi: siamo in ottima compagnia!

  1. Vuoi parlarci di un altro libro che hai pubblicato?

Vi presento l'ultimo, uscito a fine marzo di quest'anno per le Edizioni Il Ciliegio con illustrazioni di Maria Mariano: "Non dire il tuo nome/ Don't say your name". Racconta di Giuseppe, un bambino come tanti che ama giocare con i suoi coetanei e vive sereno con i suoi familiari. L'approvazione delle leggi razziali in Italia però cambia del tutto la sua vita, perché nel 1938 gli ebrei perdono ogni diritto. I genitori di Giuseppe decidono di fuggire e di nascondersi nei boschi. Questa scelta li salverà. L'albo, bilingue, presenta ai piccoli lettori e lettrici un momento duro e crudele della storia del Novecento. Lo fa senza generare traumi, con chiarezza, ma in un'atmosfera di serenità e di speranza, grazie anche alle tavole luminose di Maria Mariano. Il blog di libri Le Letture di Adso osserva così. "Un libro che può essere adottato nelle scuole, che unisce la semplicità della scrittura e delle illustrazioni alla profondità del tema trattato. Può essere quindi letto già dai 6 anni ma apprezzato anche nella scuola secondaria di primo grado". E Pino Boero, esperto e docente di letteratura per l'infanzia, scrive sul suo blog: "Nello spazio breve di un albo bilingue (italiano e inglese) sono raccontate con semplicità e efficacia la storia e le conseguenze delle leggi razziali del 1938; "testimone narratore" è il piccolo Giuseppe che con la sorella Micol e i genitori è costretto a nascondersi e a celare il suo nome per sfuggire alla deportazione. Albo "impegnato" ma delicato anche nelle illustrazioni". E con questo, concludo ringraziando te e i lettori della tua pagina per l'intervista. 

2. Da Pagine Giovani

Eleonora Bellini è nata a Belgirate sul lago Maggiore nel 1952. Da bambina, in estate giocava con i sassi del lago e d'inverno ritagliava figure da "Il corriere dei piccoli". Ha scritto la prima poesia a dieci anni per il giornalino della colonia in cui trascorreva alcune settimane di vacanza. Le sembrò quello, la poesia, l'omaggio più bello che potesse regalare ai semplici e laboriosi fogli che uscivano dal ciclostile. D'altra parte, che avrebbe potuto trovare di meglio, se la poesia era spesso protagonista della conversazione di casa a pranzo e a cena? Pascoli vinceva D'Annunzio, Leopardi era in buona posizione, ma su tutti spiccavano Dante e Foscolo: passione e destino vanno per mano. Una volta cresciuta, ha frequentato il liceo classico, si è laureata in filosofia a Milano e ha insegnato per qualche anno alle scuole medie. In seguito ha diretto per molti anni una biblioteca pubblica, per la quale ha ideato e curato, negli anni, progetti di invito alla lettura, mostre d'arte, didattiche e documentarie, itinerari multiculturali tra i libri, incontri con scrittori, concorsi letterari. Abita a Borgo Ticino, un paese né troppo vicino né troppo lontano dal lago, ma un po' soffocato dal traffico stradale e aereo. Per sfuggire al traffico continua a rifugiarsi dentro i libri, sia come lettrice che come scrittrice. Ha pubblicato opere di poesia e di saggistica. Le sue opere per bambini e ragazzi sono: I sei giorni del sole. La spedizione di Carlo Pisacane a Sapri nel racconto di un bambino, Laser 2000; Una scatola piena di treni, margherite, triangoli, Edizioni I fiori di campo 2002; Ninna nanna per una pecorella, Topipittori 2009 (tradotto in corso, francese e spagnolo e in simboli CAA per Uovonero Edizioni 2019); Fuori dal nido, Nonsoloparole 2003; L'elefante e la formica. Gandhi nelle lettere del nonno, Nonsoloparole 2016; Adalgiso e il mistero del maniero, La Ruota Edizioni 2018; La casa in riva al mare, Fabbrica dei segni 2019; Casa di luna, Edizioni Il Ciliegio 2019; Il quaderno di Lisa, Antipodes edizioni 2021; Non dire il tuo nome, Edizioni Il Ciliegio 2021.
Qualche opinione di lettori piccoli e grandi?
Nicola, dopo avere letto Adalgiso e il mistero del maniero con la sua classe ha scritto: "All'inizio non ero tanto contento di questo libro, poi, man mano che leggevamo, la storia mi ha preso e adesso sono proprio soddisfatto".
Paola ha chiesto per Fuori dal nido "Un lieto fine, perché la storia mi è piaciuta, però non mi sembra finita, così. Si potrebbe aggiungere un nuovo finale?"
Invece alla signora Giulia di Roma la filastrocca "L'uovo arcobaleno" non è piaciuta e scrive: "A mio figlio è stato chiesto di studiare a memoria per scuola quarta elementare una sua poesia dal titolo l'uovo arcobaleno. Vorrei sapere e senza polemica il senso delle sue parole, le più sciocche, inutili e piene di cliché e stereotipi che io abbia mai sentito. Rappresenterò certamente alla maestra questo mio dispiacere ma lei per curiosità come ci è finita a essere presa in considerazione da una scuola pubblica?"
Un'insegnante, Nadina, ha espresso invece un parere del tutto opposto: "È carinissima la filastrocca e sinceramente adoro il modo delicato e semplice che ha utilizzato per far comprendere ai bambini che anche se di colori diversi (diversa nazionalità) fanno parte dello stesso arcobaleno (il nostro caro pianeta).

3.  Almanacco di Puntoacapo. I bambini e la poesia

"Nelle poesie dei bambini troviamo questi momenti d'incanto, di tenerezza e anche di dolore, l'insieme dell'esperienza esistenziale. E' vera poesia? Noi diciamo di sì'' scriveva Mario Lodi nel contributo donato per la piccola pubblicazione, "I bambini e la poesia", che usciva a Borgomanero nel maggio 1987 a conclusione di un intenso periodo di laboratori poetici alla biblioteca ''Achille Marazza''. Ma perché poesia in biblioteca? Non sarebbero potute bastare le bibliografie, le proposte di lettura, i bollettini? In quel momento no. In quel momento si dovevano cercare i lettori e ricucire i rapporti con le scuole, specialmente con quelle dell'obbligo. Questo si doveva fare, come notavo allora - e vale ancora - con modalità e in una prospettiva che intendesse ''il libro come compagno oltre l'istruzione d'obbligo, oltre i doveri scolastici, proponendo un libro amico, un libro simpatico approdo di ricerche e di scoperte tutte personali''. Un libro che sapesse divertire, accarezzare, dunque, e che diventasse solo nostro, che volasse fin dentro di noi, tra testa e cuore. E quali parole meglio di quelle della poesia avrebbero potuto alzarsi in volo insieme ai bambini?

Continua a leggere al link Eleonora Bellini, Fare poesia con i bambini in biblioteca (almanaccopunto.com)

4. Almanacco di Puntoacapo. Ariodante Marianni

Personalità affascinante e complessa, è stata quella di AriodanteMarianni[1], traduttore di W. B. Yeats, di D. Thomas, di W. Whitman, di W. C. Williams e altri, poeta, pittore con incursioni - brillanti - nel mondo del teatro e della televisione. Al di sopra ogni interesse e al di sopra ogni passione pose però la poesia, quella studiata e letta avidamente fin dall'adolescenza, quella tradotta e amata, ma soprattutto quella che componeva cesellandola a lungo, custodendola in cartelle e quadernetti per poterla poi rivedere, rileggere piano, quasi accarezzandone ogni singolo verso, prima di congedarla - e soltanto in parte e soltanto in età avanzata, a sessant'anni - darla alle stampe. Anche per questo amore minuzioso e pudico della parola e della sua espressione in versi la sua ultima raccolta[2] uscì postuma. Alfredo Luzi ha ben colto la caratteristica costante e originale di tutto il percorso poetico di Marianni: "... la procedura ermeneutica e gnoseologica che potrei definire semiotica dello sguardo. Il punto di contatto tra io e mondo è per Ariodante sempre l'acquisizione visiva di oggetti, figure, paesaggi, treni, dipinti, epifanie sorte da opere letterarie, cinematografiche o teatrali. E' tutta materia sottratta alla vita e dunque alla sua sorte di morte e salvata dalla forza emblematica, cioè avviluppante, sintetica, della parola poetica[3]".

Continua a leggere al link Eleonora Bellini, La poesia e (è) la vita. Ariodante Marianni poeta (wixsite.com) 



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